— DIPARTIMENTO DI CHIRURGIA
Chirurgia Ambulatoriale
Premessa
Nei Paesi a più elevato sviluppo, si stanno registrando cambiamenti demografici, sociali ed economici così veloci, da imporre correttivi ed adeguamenti continui dei “Modelli Organizzativi” delle Istituzioni, tra i quali i “Sistemi Sanitari Nazionali”.
Infatti, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, stanno mutando il quadro delle patologie prevalenti e, di conseguenza, l’iter diagnostico ed il trattamento terapeutico.
Contestualmente il problema dei “Costi Sanitari”, in crescita per la diffusione di tecnologia diagnostica e terapeutica molto sofisticata, contrasta con un decremento delle risorse disponibili, in un momento di crisi economica globalizzata.
Per queste ragioni, anche in Italia si è proceduto alla riduzione dei posti letto per acuti negli Ospedali e alla incentivazione di Servizi alternativi al ricovero ordinario, quali gli Ambulatori, la Day Surgery, la Day Service e l’assistenza domiciliare.
L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre il tasso di ospedalizzazione, potenziando e riqualificando l’attività ambulatoriale.
Per favorire il passaggio dei ricoveri in day hospital o in Day Service, sono stati introdotti i Pacchetti ambulatoriali complessi (PAC), finalizzati alla diagnosi di patologie di natura medica, per le quali non è più previsto il ricovero ordinario.
Accorpamenti di prestazioni ambulatoriali (APA), sono stati predisposti per favorire il passaggio dei ricoveri ordinari verso l’ambulatorio chirurgico o in day surgery.
Questo nuovo modello organizzativo assistenziale, attraverso l’ambulatorio chirurgico e la Day Surgery, consente la razionalizzazione dell’afflusso nelle Sale operatorie dei pazienti, per i quali viene fatta una netta differenziazione in:
- portatori di patologie acute e/o complesse, che prevedono, oltre all’intervento, una degenza ospedaliera adeguata
- portatori di patologie minori, trattabili anche chirurgicamente, senza però il bisogno di restare in ospedale per più di un solo giorno (il nostro Istituto opera in questa seconda evenienza)
In ambito chirurgico quindi, per rispondere alla crescente richiesta di Servizi, sono necessari modelli organizzativi alternativi al ricovero ordinario, come la chirurgia ambulatoriale e la day surgery, che ne conservano però la stessa qualità ed efficacia.
La piccola chirurgia ambulatoriale consente la separazione di determinati interventi che, per la loro modesta complessità, possono essere effettuati in regime ambulatoriale, non richiedono particolari esami preoperatori e/o di assistenza anestesiologica diretta.
La chirurgia ambulatoriale è la condizione clinica, organizzativa ed amministrativa che consente, in anestesia locale o in analgesia, l’effettuazione di interventi chirurgici o procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive erogabili, senza ricovero, in ambulatori protetti.
I vantaggi di questo di questo tipo di regime assistenziale sono:
- Riduzione delle liste di attesa
- Riduzione dello stress legato al ricovero ordinario
- Riduzione delle infezioni ospedaliere
- Generale miglioramento dei rapporti tra l’Azienda Sanitaria e l’utenza
Tipologie di Interventi effettuabili
Per quanto concerne i requisiti di idoneità dei pazienti da sottoporre a trattamento chirurgico, si fa riferimento alla classificazione dell’American Society of Anesthesiology (ASA):
L’istituto Biomedico Italiano, in regime di ambulatorio chirurgico, accetta pazienti fino alla classificazione: ASA II cioè un Paziente che presenta una lieve malattia sistemica, senza alcuna limitazione funzionale.
La Regione Lombardia, con la deliberazione n. VIII 5724 Seduta del 27 Luglio 2001, definisce la chirurgia ambulatoriale come la “possibilità clinica, organizzativa ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici – od anche procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive e seminvasive – praticabili senza ricovero, in ambulatori, in anestesia topica, locale, loco regionale”
Interventi Chirurgici erogabili.
In linea di massima si tratta di interventi:
- Di elezione
- Di breve durata (indicativamente sino ad 1 ora)
- A bassa incidenza di complicanze (in particolare per emorragie ed insufficienza respiratoria), che comportano decorsi postoperatori semplici, poco dolorosi, senza sequele importanti e quindi idonei ad una gestione domiciliare.
- Sebbene non sussistano obblighi imposti dalla normativa, IBI ha attrezzato un ambulatorio chirurgico, una sala di preparazione ed un post chirurgico dotati di tutte le attrezzature tecnologiche, strumentali e professionali in grado di affrontare interventi ben più complessi.
Dimissioni
La dimissione del paziente, frutto della valutazione contestuale dello specialista e dell’anestesista, è indubbiamente legata al ripristino di tutti i riflessi vitali, delle funzioni psicofisiche ed al completo recupero psicomotorio, secondo la valutazione P.A.D.S.S. (Post Anesthesia Discharge Scoring System),
Al paziente viene consegnata una relazione di dimissione destinata al medico di medicina generale, contenente:
- breve descrizione dell’intervento e della procedura effettuata
- osservazioni importanti manifestatesi nel periodo perioperatorio
- trattamenti farmacologici consigliati nel postoperatorio
- eventuale prescrizione farmacologica
- le date dei controlli successivi
- recapiti telefonici dell’ Istituto e degli specialisti per ogni eventuale comunicazione
Al momento delle dimissioni viene consegnato un modello per valutare la qualità percepita dall’utente sul servizio fornito.
Contatto telefonico
Nelle 24 ore successive alla dimissione, il caposala o un’infermiera dell’ Ambulatorio chirurgico dell’Istituto Biomedico, contatta telefonicamente il paziente per valutarne le condizioni fisiche, lo stato psicologico e per fornire eventuali ulteriori informazioni.